.R.S.V.P. Résonnez, S’il Vous Plaît

R.S.V.P. Résonnez, S’il Vous Plaît

Esposizione – Scuola Piccola Zattere a cura di Irene Calderoni e Margherita Falqui

21.11.2025 – 21.12.2025

RSVP_Lemonot_Scuola Piccola Zattere_Ph Giacomo Bianco

R.S.V.P. Résonnez, S’il Vous Plaît è la mostra collettiva di Aliaskar Abarkas, Nabil Aniss, Diana Anselmo e il duo Lemonot con Maria Eugenia Frizzele, presso la Scuola Piccola Zattere, riconfigurata dal collettivo di design Fosbury Architecture. Ispirandosi al concetto di laboratorio processuale delle storiche scuole piccole veneziane, l’esposizione è infatti progetto di ricerca in continuità con le residenze artistiche accolte dalla Scuola nel proprio piano curatoriale One Year Score. Espressione chiara della diretta implicazione della mostra è il titolo RSVP quale richiamo alle teorie dei cicli di Lawrence e Anna Halprin che designano il concetto di partitura, quale modalità di comunicazione dei processi di creazione nel tempo e nello spazio.

Ogni progetto ha un proprio spazio espositivo che preannuncia, tramite i passaggi tra le stanze attraverso una doppia tenda, le permeabilità delle ricerche.

Aliaskar Abarkas presenta The Contest, un’installazione sonora amplificata da sculture metalliche a pavimento e vetrate a parete. A partire da una rielaborazione de Il cimento dell’armonia e dell’inventione di Vivaldi (1725) indaga la struttura di tensione tra il solo e l’ensemble del concerto barocco. Con l’installazione video a due canali Where Architecture Ends, Nabil Aniss esplora la Zaouia, un luogo di ritiro per comunità marginalizzate del Marocco. Senza soluzione di continuità intreccia filmati d’archivio, opere cinematografiche italiane influenzate dalle ricerche dell’antropologo Ernesto De Martino e performance del danzatore Bilal El Had.

Diana Anselmo, studia la storia dell’oppressione della comunità sorda per cercare l’anti-storia coperta dalle dinamiche di potere che detengono il discrimine su cosa abbia il diritto di essere ricordato, espone materiali d’archivio, traslazioni dalla cimatica alle cabine audiometriche per la misurazione della sordità, installazioni video ed esperimenti di incisione con il fonografo. Lemonot & Maria Eugenia Frizzele, re-immaginano il complesso abbandonato di Sant’Anna a Venezia, in un progetto site-specific che si dilata in Моеа #2, una infrastruttura temporanea di gomma, al cui interno si trova SNTN®, un video documentario e OSA on Paper, un giornale con il manifesto e i contributi testuali di ricerca. In occasione dell’inaugurazione della mostra si apre una Reading Room nello spazio Ridotto, in collaborazione con MACK.

La dimensione circolare della creazione è il focus di questa mostra che indaga transdisciplinarmente le relazioni con architetture, suoni e silenzi.

Alice Scarpa – KYOSS Arte